Undici anni fa il trionfo in Coppa Italia del Brindisi
FONTE: Senzacolonnenews.it -Articolo di: Alessandro Caiulo
Esattamente 11 anni fa, l’1 maggio del 2003, il Brindisi Calcio di capitan Francioso, impattando con la Pro Patria per 1 a 1 al Fanuzzi, davanti ad oltre 7.500 spettatori assiepati fino all’inverosimile, dopo aver vinto per 1 a 0 a Busto Arsizio, conquistava la Coppa Italia di serie C, l’unico titolo di rilevanza nazionale vinto dal calcio biancazzurro in oltre 100 anni di storia. Ripercorriamo, brevemente, le tappe di quella favolosa cavalcata nel torneo tricolore che portò a Brindisi il trofeo tricolore Era il Brindisi, oltre che di Mino Francioso, brindisino doc e già storico capitano del Genoa di Giorgio Corona, Gigi Orlandini, Fabio Paratici, attuale D.S. della Juventus, di Luca Athos Puccinelli di Michele Menolascina, Checco D’Amblè e tanti campioni, ma il capitano non era l’unico brindisino in squadra: vi erano anche Riccardo Sardelli, il brindisino d’adozione Roberto Taurino e nelle giovanili scalpitava Mino Iunco. Nel girone eliminatorio fa fuori Foggia, Andria, Benevento e Martina, perdendo solo la gara di esordio a Benevento per 1 a 0 e vincendo le successive tre gare 2 a 1 sul Martina, 2 a 1 anche allo Zaccheria di Foggia, con reti di Checco D’Amblè e Sansovini e, addirittura, 7 a 1 sulla Fidelis Andria, gli uomini allora allenati da un altro brindisino d’adozione, Gigi Boccolini, vincono il girone e si qualificano per i sedicesimi di finale che prevedono, come anche i turni successivi, gare di andata e ritorno.
Dapprima elimina il Taranto, pareggiando 1 a 1 allo Iacovone, con rete di Riccardo Sardelli, e vincendo al Fanuzzi con un secco quanto meritato 2 a 0 con reti di Terrevoli e Pinciarelli. Negli ottavi di finale il Brindisi, allenato da mister Giorgini, elimina la Palmese vincendo per 3 a 0 al Fanuzzi e perdendo 4 a 2 in trasferta. Nei quarti di finale fa fuori l’Acireale vincendo 2 a 1 in Sicilia, con marcature di Stefano Trinchera e Michele Menolascina, e 1 a 0 al Fanuzzi con rete di Andrea “Checco” D’Ambè. La semifinale di andata si gioca ad Arezzo dove il Brindisi si fa rimontare il gol iniziale di Fabio Paratici, perdendo 2 a 1, ma poi vince in casa 2 a 0, con doppietta di capitan Francioso, e così si spalancano le porte della finale contro la Pro Patria che, nel frattempo, aveva eliminato Novara, Biellese, Pro Vercelli, Legnano, Valenzana, Albinoleffe, Spezia e Padova. La gara di andata si disputa si disputa allo stadio Carlo Speroni di Busto Arsizio il 23 aprile 2003, davanti a circa tremila spettatori di cui alcune centinaia di fede biancazzurra, ma oltre ventimila brindisini in città e svariate migliaia nel mondo si godono l’evento teletrasmesso dalla Rai, davanti ai teleschermi, circa mille optano per il maxischermo montato in piazza Vittoria dove si ricrea la magica atmosfera da stadio. Il Brindisi scende in campo con Adami tra i pali, Binchi e Di Meo esterni bassi, Trinchera e Taurino al centro della difesa, Iennaco mediano, Pinciarelli, Menolascina e Terrevoli a completare il centrocampo, in avanti Corona e Puccinelli, nella ripresa D’Amblè subentra a Puccinelli e Binchi a Pinciarelli. La vittoria arride al Brindisi grazie alla rete messa a segno da Luca Athos Puccinelli. Eccoci giunti all’1 maggio 2003, il Fanuzzi presenta un colpo d’occhio stupendo con 7.500 tifosi nello spazio dove ne entrerebbero a stento 6.000 dal momento che l’attuale curva nord ancora non esisteva ed il centinaio di tifosi ospiti occupano lo spazio di 600 spettatori sottratto alla gradinata Mister Giorgini schiera Adami in porta, in difesa Binchi e Di Meo esterni, Trinchera e Paratici centrali, Iennaco mediano mediano, Puccinelli e Pinciarelli esterni di centrocampo ed il fantasista, Menolascina dietro Corona e Sardelli. Nel corso della partita entreranno in campo anche Francioso, Orlandini e Terrevoli. In campo, per gli ospiti Capelletti; Gilardengo, Zaffaroni, Salvalaggio, Cresta , Turazza, Colombo , Carbone , Chiarotto, Karasavvidis, Romano; allenatore mister Muraro. La rete del Brindisi nel corso della prima frazione di gioco: vorticosa discesa sulla destra di Pinciarelli che serve Sardelli, il quale di prima intenzione tocca al limite dell’area per Re Giorgio Corona che, dopo un elegantissimo dribbling a rientrare di destro, scaglia un micidiale dardo di sinistro che fulmina il portiere ospite e fa esplodere il Fanuzzi di una gioia incontenibile. Il pareggio degli ospiti per una palla malamente persa a centrocampo che permette a Carbone di servire Karassavidis che, a sua volta serve Romano che supera Adami. Lo stesso Max Adami nel finale salva il risultato e la Coppa tuffandosi alla sua sinistra e parando un potente tiro di Vecchio destinato ad infilarsi a fil di palo. Incontenibile la gioia dei giocatori in campo e del popolo biancazzurro sugli spalti quando l’arbitro Zambon di Padova decreta la fine dell’incontro. A consegnare la Coppa Italia a capitan Francioso il presidente della lega pro, il sempiterno Mario Tisci, dopo di che il giro d’onore con il trofeo che passa di mano in mano fra tutti i calciatori ed una città, ebbra di gioia, che sogna ad occhi aperti un futuro, calcisticamente parlanDo, radioso.
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