Calcio

INTERVISTA TC - Macalli: "In C situazione non facile da prima"

01.04.2020 17:14

L'ex presidente della Lega Pro Mario Macalli dice la sua sul momento difficile che stiamo attraversando in questa intervista rilasciata ai microfoni di TuttoC.com.

Cosa pensa di questo momento?
"Che non dipende da nessuno, solo dal virus. Se questo non scompare i campionati sono tutti finiti. La Federazione deciderà cosa fare è evidente che se salta tutto ci saranno conseguenze notevoli anche quando si riprenderà. La gente dovrà vincere la paura e tornare alla vita normale non sarà facile. Non vedo una soluzione positiva sia dal punto di vista agonistico che della continuità delle società. Anche nel nuovo campionato i tifosi avranno timore di andare allo stadio. La maggior parte delle persone che ora è a casa non è tranquilla. Non credo che quando tutto sarà finito uscirà tranquillamente".

Ci saranno ripercussioni pesanti in C?
"Credo che si stia facendo confusione in questo momento: si tratta solo di un aggravamento di una situazione, non facile già da prima. Ci sono società che non giocano e dal punto di vista economico non hanno perso. Spesso gli incassi della partita sono inferiori ai costi che si sostengono per giocarla.
Non ci sono grandi sponsorizzazioni, dal punto di vista dei diritti televisivi è un danno perché se non incassa la A ne paga le conseguenze anche la C".
Bisogna insistere sul fatto che sono aziende che offrono lavoro ai dipendenti e partecipare come piccola media azienda agli ammortizzatori sociali".

Cosa serve per salvare il movimento?
"Serve che il governo aiuti il mondo del calcio in questo momento. Bisogna spiegare alla classe politica che non si possono mandare a casa centinaia di migliaia di persone che svolgono anche una funzione sociale. Il Governo non se lo deve dimenticare. Quando si pensa a due gironi di semi professionisti non è facile, più punti in alto il settore più lo condanni a morte. Si vede puntare di più sul settore giovanile. Solo così salveremo le società riducendo i costi di gestione. Serve un calcio sostenibile, impiegando risorse del territorio che attirerebbero anche sponsor".

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