Anche a Brindisi vietati i botti di Capodanno
Dopo Bari, Torino e Venezia, si allunga, da nord a sud, la lista dei comuni che mettono al bando botti e petardi per l'ultima notte dell'anno. Da questa mattina, infatti, c'è anche Brindisi. Una decisione, questa, che incontra il plauso delle associazioni che difendono gli animali le quali chiedono che tutti i comuni vietino l'uso di materiali pirotecnici. Anche nel nostro capoluogo saranno vietati i fuochi d'artificio per la notte di Capodanno. Il commissario straordinario Bruno Pezzuto ha firmato un'ordinanza con cui dispone il divieto di portare con sè materiale esplodente, in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Non si possono accendere fuochi nè far esplodere petardi. Ieri il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, ha preso carta e penna e, con una ordinanza, ha vietato i botti nella notte tra il 31 dicembre e il 1 dell'anno nelle piazze del centro storico. Sulla stessa linea il Consiglio comunale di Palermo che, con un ordine del giorno approvato, proibisce l'uso di botti, petardi e fuochi d'artificio in città. Per essere operativa la decisione ha bisogno dell'ordinanza del sindaco. Botti vietati anche nel centro di Pesaro, con una ordinanza che resterà in vigore, addirittura, fino al 9 gennaio. I trasgressori saranno puniti con una sanzione amministrativa da 150 euro. Anche ad Asti petardi e giochi pirotecnici nei luoghi pubblici sono stati messi al bando: lo ha deciso la giunta comunale e chi verrà sorpreso nelle strade cittadine con materiali esplodenti rischia, oltre al sequestro dei prodotti, multe da 25 a 500 euro. Stessa cosa ad Olbia, dove il sindaco Gianni Giovannelli ha vietato la vendita, il porto e l'utilizzo su area pubblica di articoli pirici, mortaretti e petardi dalle ore 17 del 31 dicembre alle ore 6 del 1 gennaio. C'è anche chi ha trovato una sorta di via di mezzo, per non scontentare nessuno: a Calalzo, in provincia di Belluno, a Capodanno si può anche «trasgredire» ma solo per un'ora, non un minuto di più. Il sindaco, Luca De Carlo, ha pensato infatti di normare il tempo per il lancio di botti e fuochi artificiali: dalle 23:45 del 31 dicembre alle 00.45 del 1 gennaio 2012. Poi in paese deve calare il silenzio. A Napoli è già partita una campagna di sensibilizzazione promossa dal Comune contro l'utilizzo dei fuochi d'artificio illegali. Il sindaco della città, Luigi De Magistris, che ha invitato «turisti e napoletani a venire in piazza Plebiscito» la notte dell'ultimo dell'anno, ha sollecitato a dire no «ai botti e ai fuochi illegali» e ha spiegato di non aver emanato una ordinanza «che vieti in modo complessivo i fuochi perchè Napoli è la città anche dei fuochi legali. Infatti a Castel dell'Ovo, alle 2 di notte di Capodanno, ci sarà uno spettacolo di fuochi pirotecnici assolutamente legali e sicuri». Negli ultimi cinque anni i festeggiamenti di Capodanno a Napoli hanno fatto registrare 344 feriti, 6 feriti da arma da fuoco e 3 morti. Proprio ieri a Brindisi un bambino di 11 anni, che ha raccolto per strada un petardo e ha tentato di accenderlo, è rimasto gravemente ferito: gli sono state parzialmente amputate due dita della mano sinistra. Due tonnellate di botti proibiti sono state sequestrate proprio ieri dalla polizia a Napoli. Nel corso dei controlli finalizzati al «Capodanno sicuro» organizzato dalla questura napoletana gli agenti hanno scoperto due depositi dove erano accatastate due tonnellate di materiali pirotecnici in esubero in relazione ai quantitativi fissati dalla licenza della prefettura. E proseguono da settimane, in tutta Italia, i sequestri di tonnellate di fuochi illegali. Il mercato risente della crisi e preoccupano i botti low cost: fuochi pirotecnici artigianali e a basso costo, economici ma micidiali. Fuochi a fabbricazione rudimentale e per questo ancora più pericolosi in particolare cipolle e bombe carta, lancia l'allarme Legambiente Campania.«Costano poco, vengono vendute nelle ultime ore e il loro basso costo garantisce a tutti la possibilità di acquistarne in grossi quantitativi», spiega preoccupato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania.
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