Anche a Brindisi vietati i botti di Capodanno

30.12.2011 14:06

Dopo Bari, Torino e Venezia, si allunga, da nord a sud, la lista dei comuni che mettono al bando botti e petardi per l'ultima notte dell'anno. Da questa mattina, infatti, c'è anche Brindisi. Una decisione, questa, che incontra il plauso delle associazioni che difendono gli animali le quali chiedono che tutti i comuni vietino l'uso di materiali pirotecnici. Anche nel nostro capoluogo saranno vietati i fuochi d'artificio per la notte di Capodanno. Il commissario straordinario Bruno Pezzuto ha firmato un'ordinanza con cui dispone il divieto di portare con sè materiale esplodente, in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Non si possono accendere fuochi nè far esplodere petardi. Ieri il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, ha preso carta e penna e, con una ordinanza, ha vietato i botti nella notte tra il 31 dicembre e il 1 dell'anno nelle piazze del centro storico. Sulla stessa linea il Consiglio comunale di Palermo che, con un ordine del giorno approvato, proibisce l'uso di botti, petardi e fuochi d'artificio in città. Per essere operativa la decisione ha bisogno dell'ordinanza del sindaco. Botti vietati anche nel centro di Pesaro, con una ordinanza che resterà in vigore, addirittura, fino al 9 gennaio. I trasgressori saranno puniti con una sanzione amministrativa da 150 euro. Anche ad Asti petardi e giochi pirotecnici nei luoghi pubblici sono stati messi al bando: lo ha deciso la giunta comunale e chi verrà sorpreso nelle strade cittadine con materiali esplodenti rischia, oltre al sequestro dei prodotti, multe da 25 a 500 euro. Stessa cosa ad Olbia, dove il sindaco Gianni Giovannelli ha vietato la vendita, il porto e l'utilizzo su area pubblica di articoli pirici, mortaretti e petardi dalle ore 17 del 31 dicembre alle ore 6 del 1 gennaio. C'è anche chi ha trovato una sorta di via di mezzo, per non scontentare nessuno: a Calalzo, in provincia di Belluno, a Capodanno si può anche «trasgredire» ma solo per un'ora, non un minuto di più. Il sindaco, Luca De Carlo, ha pensato infatti di normare il tempo per il lancio di botti e fuochi artificiali: dalle 23:45 del 31 dicembre alle 00.45 del 1 gennaio 2012. Poi in paese deve calare il silenzio. A Napoli è già partita una campagna di sensibilizzazione promossa dal Comune contro l'utilizzo dei fuochi d'artificio illegali. Il sindaco della città, Luigi De Magistris, che ha invitato «turisti e napoletani a venire in piazza Plebiscito» la notte dell'ultimo dell'anno, ha sollecitato a dire no «ai botti e ai fuochi illegali» e ha spiegato di non aver emanato una ordinanza «che vieti in modo complessivo i fuochi perchè Napoli è la città anche dei fuochi legali. Infatti a Castel dell'Ovo, alle 2 di notte di Capodanno, ci sarà uno spettacolo di fuochi pirotecnici assolutamente legali e sicuri». Negli ultimi cinque anni i festeggiamenti di Capodanno a Napoli hanno fatto registrare 344 feriti, 6 feriti da arma da fuoco e 3 morti. Proprio ieri a Brindisi un bambino di 11 anni, che ha raccolto per strada un petardo e ha tentato di accenderlo, è rimasto gravemente ferito: gli sono state parzialmente amputate due dita della mano sinistra. Due tonnellate di botti proibiti sono state sequestrate proprio ieri dalla polizia a Napoli. Nel corso dei controlli finalizzati al «Capodanno sicuro» organizzato dalla questura napoletana gli agenti hanno scoperto due depositi dove erano accatastate due tonnellate di materiali pirotecnici in esubero in relazione ai quantitativi fissati dalla licenza della prefettura. E proseguono da settimane, in tutta Italia, i sequestri di tonnellate di fuochi illegali. Il mercato risente della crisi e preoccupano i botti low cost: fuochi pirotecnici artigianali e a basso costo, economici ma micidiali. Fuochi a fabbricazione rudimentale e per questo ancora più pericolosi in particolare cipolle e bombe carta, lancia l'allarme Legambiente Campania.«Costano poco, vengono vendute nelle ultime ore e il loro basso costo garantisce a tutti la possibilità di acquistarne in grossi quantitativi», spiega preoccupato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania.

Ecco l'ordinanza del Commissario Bruno Pezzuto:
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
​Rilevato che durante le festività natalizie ed in particolare nella città di Brindisi, in tutti i quartieri, si verifica l’accensione di molteplici, contemporanei e numerosi spari e fuochi pirotecnici mediante ordigni appositamente confezionati di libera vendita;
Considerato che nella giornata del 29 dicembre nell’abitato del territorio di  Brindisi Rione Perrino, un minore ha subito lesioni gravi a causa dello scoppio di un petardo riportando l’amputazione del I° e II° dito della mano sinistra ed attualmente è in prognosi riservata;
​Rilevato che tale usanza anche a causa dell’enorme volume della forza esplosiva che viene liberata dalla contemporaneità degli spari procura ogni anno, puntualmente, ed ineluttabilmente, un numero ragguardevole di feriti alcuni dei quali con lesioni gravi e gravissime, procurate dall’uso improprio o dal mal funzionamento di detti ordigni;
​Rilevato che tali comportamenti turbano l’ordinato svolgimento della vita collettiva, creano pericolo per l’incolumità delle persone e possono causare il danneggiamento di monumenti e beni pubblici in genere;
​Considerato che a causa delle dimensioni che assume il fenomeno dell’esplosione dei fuochi artificiali in occasione delle festività natalizie con l’elevato numero dei feriti ad esso connesse sono state emanate nuove norme per la disciplina del commercio e per la prevenzione dell’illecita detenzione di artifici pirotecnici;
​Letto il D.M. 09 agosto 2011, con cui è stata data attuazione alla direttiva 2007/23/CE, relativa all’immissione sul mercato di prodotti pirotecnici;
​Ritenuta, per tutto quanto sopra, la necessità di salvaguardare la pubblica incolumità, con apposito provvedimento contingibile ed urgente, attraverso il divieto in luoghi pubblici o aperti al pubblico a tenere comportamenti che possano turbare la tranquillità e compromettere la sicurezza dei cittadini.
Inviata in data odierna comunicazione al Prefetto di Brindisi ai sensi dell’articolo 54 comma 4 del D.lgs. 267/2000.
Vista la L.  24.11.1981 N.689;
​Visto l’art. 57 del T.U.L.P.S.;
​Visto gli artt. 7 bis e 54 comma 4 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”;
ORDINA
E’ fatto divieto di ogni tipo di sparo in luogo pubblico di qualunque tipo di fuoco, benché di libera vendita, nei giorni del 31 dicembre 2011 e del 1 gennaio 2012.
In particolare su tutto il territorio comunale, nei predetti giorni, è vietato usare o portare con se nei predetti luoghi pubblici o aperti al pubblico materiale esplodente, accendere fuochi, fare esplodere petardi, castagnole e simili e artifici esplodenti.
Salvo che il fatto non costituisca reato, l’inosservanza degli obblighi e dei divieti di cui alla presente ordinanza comporterà, ai sensi dell’art. 7 bis del D. lgs. 18 agosto 2000 n.267, così come integrato dal Decreto Legge 31 marzo 2003 n. 50 convertito con legge 20 maggio 2003 n.116, l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25,00 a euro 500,00.
L’organo accertatore provvederà al sequestro finalizzato alla confisca dei materiali in oggetto.
La Polizia Municipale è incaricata ad assicurare il  rispetto delle norme previste.
La presente Ordinanza viene rese nota alla cittadinanza mediante la Pubblicazione all’albo pretorio online del Comune di Brindisi, pubblicizzata a mezzo della stampa locale e sul sito internet del Comune di Brindisi.
Il presente provvedimento viene trasmesso all’Ufficio Territoriale del Governo di Brindisi, alla Questura di Brindisi, al Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Brindisi, al Comando della Guardia di Finanza di Brindisi .
Avverso il presente provvedimento è ammesso il ricorso al TAR della Puglia sezione di Lecce entro 60 gg. dalla pubblicazione della presente Ordinanza all’Albo Pretorio, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica in applicazione del D.P.R. 24.22.1971 n.1199 entro 120 giorni dalla notifica.

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