Calcio

Fiore: "da quando Barretta ha lasciato non si è capito più nulla"

30.05.2015 11:42

Ex calciatore del Brindisi e ora capitano del Rende, Adriano Fiore, fratello di Stefano (ex Lazio), giudica eccellente la stagione della sua squadra: "E' stato un campionato sopra le righe, visto che la squadra veniva da una salvezza - spiega a Blunote -. Il nostro obiettivo era quello di disputare un campionato tranquillo e magari toglierci qualche soddisfazione. Domenica dopo domenica siamo cresciuti fino ad affermarci in questi play off. Ora regna sicurezza. Nel corso della stagione siamo stati vicini anche al primato: il secondo posto è, comunque, davvero prestigioso".

RIPESCAGGIO: "A livello societario non ci sono problemi: i nostri dirigenti sono ambiziosi e hanno risorse importanti. C'è voglia di tornare nelle categorie del passato che hanno visto il Rende protagonista. Molto dipenderà dalla Lega e dai vari fallimenti. Le porte sono aperte anche per noi".

LA SETTIMANA: "Personalmente, sto recuperando la migliore condizione dopo un problema al flessore. Nello spogliatoio regna un mix tra entusiasmo e tensione. Sappiamo che affronteremo una formazione fortissima che vanterà di un gran pubblico. Siamo concentrati al punto giusto".

IL TARANTO: "Non conosco nessuno, ma basta soltanto andare a vedere la carriera di tanti dei loro calciatori in rosa per capire le insidie. Molti sono abituati a certi tipi di match. Ogni reparto è stato costruito bene, non sono inferiori a nessuno e se non fossero partiti così in ritardo chissà dove starebbero...".

TIFOSI: "Mi auguro che tutti i tagliandi a disposizione possano essere staccati. Per me tornare a respirare aria di grande calcio rappresenta una sensazione bellissima. La piazza di Taranto ha tutte le carte in regola per disputare la serie cadetta. Da queste cose si capisce quanta fame di calcio esista a Taranto. Ho giocato anche nel Cosenza e so cosa significa...".

RIVINCITA?: "Abbiamo dei tifosi affezionati che ci sostengono in maniera serena: si possono definire "ultras" giovani che hanno vissuto gli anni della C. Sicuramente, per loro questa sfida può rappresentare una sorta di piccola rivincita. Allo stesso tempo, sono consapevoli della diversità della posta in palio: nove anni fa ci si giocava la promozione in C1, domenica si può giocare anche per il nulla. Verranno a darci una spinta e sarà una grande occasione per godersi un magnifico spettacolo. Che vinca lo sport".

IL BRINDISI: "Ho giocato per tre anni in riva all'Adriatico e anche li ho ricordi di un tifo magnifico. Brindisi merita ben altro: situazioni delicate si verificano ormai da anni, precisamente da quando il presidente Barretta decise di lasciare. Da quel periodo non si è capito più niente e il club biancoazzurro è finito sempre nelle mani sbagliare. Non so da dove ripartiranno ma il mio augurio è quello che possano farlo con gente che ama il calcio e non fare business: altrimenti restassero a casa...".

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