BRINDISI, IN PIAZZA DUOMO LE "QUATTRO STAGIONI" DI VIVALDI
Le «Quattro Stagioni» di Vivaldi sono lo specchio di un’epoca, di uno stile. Nascono nel “secolo dei lumi”, ma come tutti i grandi capolavori dell’arte vivono al di là del loro tempo: così, la musica immortale del “poema della natura” arriva in piazza Duomo a Brindisi sabato 17 luglio alle ore 20 con l’orchestra giovanile «Ayso String Club». L’ingresso è libero. Il concerto, dal titolo «Youth Soloists», è organizzato dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi con il sostegno della “Programmazione Puglia Sounds Live 2020-2021 - REGIONE PUGLIA FSC 2014-2020 Patto per la Puglia - Investiamo nel vostro futuro” e nel rispetto delle regole di sicurezza per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19. Durata: 60 minuti.
L’ensemble è composto da venticinque musicisti provenienti dall’Apulian Youth Symphony Orchestra (Ayso), per la direzione artistica di Teresa Satalino, che riunisce giovani esecutori provenienti da più conservatori della Puglia. Nei suoi concerti, Ayso ospita grandi nomi del panorama nazionale e internazionale, offrendo l’opportunità ai suoi giovani musicisti di dialogare con artisti di altissimo profilo professionale. Per l’occasione saranno ospiti d’eccezione Francesco D’Orazio, ex-enfant prodige del violino, il primo a ricevere il Premio Abbiati (Abbiati Prize) dai critici musicali; Cecilia Radic, violoncellista italiana di origine croata, una delle più apprezzate interpreti della sua generazione; Vincenzo Venneri, contrabbasso del Complesso da Camera dell’Orchestra Nazionale della Rai di Torino; infine, Federico Stassi, prima viola in molte orchestre italiane e vincitore di premi e onorificienze in concorsi nazionali e internazionali, ha recentemente fondato il Quintetto “Santa Cecilia”.
Le «Quattro Stagioni» di Vivaldi sono tra le opere più conosciute in assoluto nella storia della musica classica. In realtà si tratta di quattro concerti distinti che il Prete Rosso compose ispirandosi ad altrettanti sonetti esplicativi, uno per stagione, probabilmente scritti dallo stesso musicista. Immagini sonore, quelle che Vivaldi figura nella sua composizione. I versi dei sonetti sono anche riportati nelle partiture, in corrispondenza degli episodi musicali a cui fanno riferimento, sublimando in questo modo la straordinaria musicalità dei brani. Il capolavoro barocco non è soltanto il culmine della creatività italiana di ogni tempo, ma celebra in modo evocativo l’ineffabile bellezza della vita. Di ogni stagione Vivaldi esalta la meraviglia e la sorpresa, ponendole come costanti nel movimento circolare del tempo. Incalcolabili sono le trasformazioni di questi brani, riconosciuti ormai universalmente. Bastano le prime note della «Primavera» per addentrarsi in un’atmosfera originale: italiana, barocca, assoluta.
La «Primavera» dà voce al canto degli uccelli, al riposo del pastore insieme al suo cane, alla danza finale di saluto alla stagione (il violino solista interpreta un pastore addormentato, le viole il latrato del fedele cane mentre altri violini le foglie fruscianti); nell’«Estate» gli stadi meteorologici e dunque emozionali passano dalla “Languidezza per il caldo” al “Timore dei lampi e dei tuoni” fino al “Tempo impetuoso d’estate” attraverso una scrittura musicale che conduce a immagini presenti e visibili. La tempesta arriva da lontano e spazza la calura, spaventando il pastore e rovinando le spighe del grano ormai mature. Con l’«Autunno» Vivaldi descrive la figura del dio romano Bacco: un’iniziale panoramica della vendemmia è seguita dall’ebbrezza procurata dal vino in un clima trasognato e sereno, mentre nell’ultimo movimento l’ebrietà e i dormienti ubriachi lasciano il posto agli incalzanti ritmi della caccia; infine l’«Inverno», con il suo vento gelido, la lenta pioggia che cade sul terreno gelato contrapposto al fuoco di un camino acceso che descrive l’accettazione del rigido clima invernale, in attesa del ritorno della primavera.
La presenza di ospiti eccellenti che interagiscono sul palco con i giovani talenti diventa una occasione formativa unica e preziosa per comprendere il metodo di lavoro delle grandi orchestre sinfoniche professionali. Tra gli altri Nir Kabaretti, direttore musicale della Santa Barbara Symphony, il violinista tedesco Gernot Süßmuth, la violoncellista Jelena Ocic, Felix Schwarz, prima viola della Staatskapelle di Berlino, Alex Elia, prima tromba della Rotterdam Symphony Orchestra, Emanuele Silvestri, primo violoncello della Israel Symphony Orchestra. Ayso è stata ospite del Napoli Teatro Festival, del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e ha collaborato con la CMC Orchestra di New York.
Commenti