Un nuovo successo per l'ex Francavilla Angelo Passaro
In molti considerano merce rara il suo sapere calcistico, frutto di capacità non comuni che spaziano dall’area tecnica alla giustizia sportiva. Quest’ anno ad avvalersi della sua consulenza è stato il Potenza Calcio approdato in serie C. Riservato e restio ai riflettori, Angelo Passaro commenta la stagione e la sua passione per le vicende calcistiche...
- I segreti di questo Potenza? Il rapporto con l'allenatore Ragno...
“I segreti sono l’entusiasmo e la straordinaria virtù di gestire i momenti critici da parte del Presidente Caiata, un tecnico top come Nicola Ragno, un gruppo molto professionale di calciatori e un pubblico appassionato e numerosissimo. Il mio rapporto con l’allenatore di Molfetta è di grande stima reciproca: sa programmare come nessuno ogni cosa nei minimi dettagli, lo definisco l’imperatore illuminato, perché sa mettere tutti d’accordo. Viene naturale rispettare e seguire le sue idee”.
-Delle tante stagioni condite da successi, quale ricordi con maggiore piacere?
”Probabilmente l’ultima, perché uno sportivo non deve mai dormire sugli allori, ma sono affezionato a quelle vissute con la Virtus Francavilla, come collaboratore del Presidente Magrì, dell’allora direttore Donatiello e tecnico Calabro; e al doppio salto di categoria dalla C alla A della Vis Francavilla di Patron Mino Distante nel calcio femminile, ma tante altre stagioni sono state ricche di gratificazioni professionali e umane”.
-Progetti futuri...
“Contribuire al percorso di carriera di qualche giovane calciatore dell’area ionico-salentina”
-Che ricordi hai e cosa puoi dirci della “piazza” di Taranto?
“E’ una piazza dalle immense potenzialità. Conosco personalmente Michele Cazzarò e lo apprezzo molto come allenatore e come persona. Quest’anno ho seguito Taranto – Cerignola e Taranto – Cavese e, come tutti i presenti, ho vissuto l’esperienza contagiosa del boato dello Iacovone ai gol di Favetta e Diakite con i foggiani e alla doppietta di Ancora con i campani. In passato, invece, ho avuto il piacere di rapportarmi in qualche circostanza con il Presidente Nardoni, nelle varie corse contro il tempo nel primissimo periodo del dopo D’Addario e di svolgere con successo qualche consulenza di giustizia sportiva per conto della Dottoressa Zelatore”.
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