Brindisi, Arigliano: "Costretti ad allenarci fuori, abbiamo passato un'annata da zingari"
Lo sfogo del presidente
E' ormai noto a Brindisi il problema strutture, in particolare per quanto concerne il calcio. Motivo che ha portato anche a diversi diverbi tra più società cittadine e che, inoltre, ha costretto a far allenare il Brindisi calcio lontando dal capoluogo di provincia. Quest'oggi, nel corso di una conferenza stampa, il presidente Daniele Arigliano ha espresso il suo disappunto: "Quest'anno abbiamo fatto due campionati: viaggiavamo per giocare sia in casa che in trasferta. Abbiamo fatto un'annata da zingari. E' capitato che non abbiamo potuto portare i più piccoli della rosa a scuola, perché bisognava portarli fuori città per farli allenare. Perché? Perché a Brindisi non c'è un campo sintetico degno di nota. Vergogna. Il pre campo tra poco diventerà maggiorenne e non è mai stato ritoccato. Vergogna parte 2. Oggi il calcio a Brindisi è figlio di un dio minore". Le strutture, come risaputo, sono di proprietà dell'amministrazione comunale. Adesso, in piena campagna elettorale, il presidente ha avuto modo di incontrare uno dei candidati sindaco della città: "Proprio ieri abbiamo avuto un incontro con il candidato sindaco Roberto Fusco. Gli abbiamo esposto quali sono le nostre difficoltà e quelle che potrebbero essere le nostre richieste. Nello stadio ci sono diverse zone pericolanti, parti in totale abbandono. Lo stadio ha bisogno di un intervento strutturale importante. Per il manto erboso bisogna rifare il sottosuolo, altrimenti l'unica soluzione è il sintetico. E' agli occhi di tutti quello che ci serve. Vogliamo che a Brindisi ci sia una visione di sport diversa da quella che c'è oggi. Noi chiediamo soltanto il giusto rispetto per un capoluogo di provincia".
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