
Ostuni, rapina all'ufficio postale. Arrestati
“Al momento dell’arresto erano indifferenti, avevano un atteggiamento che voleva dire: non importa, la prossima volta andrà meglio”. E’ questo l’aspetto che mi ha maggiormente colpito – ha detto il dirigente del commissariato di Ostuni, il dott. Francesco Angiuli, nel corso della conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione che ha permesso di acciuffare, pochi minuti dopo il fatto, i responsabili della rapina portata a segno ieri nell’ufficio postale di via Giovanni 23°. Gli agenti dopo un rocambolesco inseguimento hanno arrestato Mario Greco di 20 anni; Roberto Ungaro di 21 e Larbi El Azri, 24enne, originario del Marocco. Banditelli che come schegge impazzite si dedicavano al crimine come unica attività. Una organizzazione ben strutturata: ognuno aveva un ruolo, dei compiti, nessun capo. Sfrontati, insolenti, senza timore alcuno si sono presentati nell’ufficio postale (eccoli nelle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza): Roberto Ungaro che con guanti e passamontagna brandisce un grosso coltello a serramanico seminando il panico tra la gente. Nel frattempo Larbi el Asri arraffa tutto quello che gli capita sotto mano. Mario Greco aspetta in macchina (una fiat punto grigia, rubata la sera prima) con il motore acceso e una trombetta a gas (per intenderci come quella utilizzata solitamente nello stadio) per avvisare i compagni dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Non c’è stato bisogno di usare la trombetta, perché ce l’hanno fatta a fuggire. La polizia è arrivata qualche minuto dopo, mettendosi immediatamente sulle tracce della fiat punto, intercettata sulla Ostuni-Ceglie Messapica. Vistiti braccati, i giovani rapinatori hanno spinto il piede sull’acceleratore svoltando in un tratturo. A folle velocità hanno cercato di buttare fuori strada i poliziotti, che sono stati costretti ad esplodere diversi colpi di pistola. Alla finela Puntoè andata a finire contro un muretto a secco, intrappolando i rapinatori. All’interno gli agenti trovano tutto il bottino della rapina, 3000mila euro circa, passamontagna, guanti e coltelli. Ma anche due computer (questo mac dal quale la polizia ci ha fatto vedere il video dell’arresto) e un portatile. Non solo rapine quindi, nei loro curricula professionali si può aggiungere anche il furto aggravato: prima del colpo alla posta, i banditi avevano fatto visita nella villa di un professionista ostunese rubando computer e videogiochi. Il fatto strano è che il furto è avvenuto senza effrazione: i malviventi sono entrati comodamente con le chiavi grazie all’aiuto di un complice (M.A. di 19 anni, denunciato a piede libero per concorso in furto) che ha rubato tre giorni prima le chiavi dal giubbotto del figlio delle vittime, suo compagno di scuola. Ungaro, El Asri e Greco sono accusati di ricettazione aggravata e continuata, rapina aggravata, furto e resistenza a pubblico ufficiale. Sono rinchiusi nel carcere di Brindisi.
Le indagini continuano: ci sono ulteriori responsabilità da accertare. Nel mirino dei poliziotti almeno altre quattro persone da individuare ed arrestare.
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