Calcio

Aperture domenicali: duro attacco di Confesercenti al Centro Commerciale "Le Colonne"

30.09.2011 23:36

“Come Confesercenti Provinciale siamo sempre stati convinti che fosse necessario un dialogo con la  Grande Distribuzione Organizzata  che, con le aperture domenicali praticamente ininterrotte per  tutto il 2010 e 2011, ha acuito lo stato di crisi del piccolo commercio, che rischia di essere messo  definitivamente in ginocchio da una concorrenza dei colossi distributivi fatta di contratti di lavoro  precari, Part Time e da un comportamento per niente rispettoso del territorio in cui operano. Coerentemente con le nostre idee, due settimane fa abbiamo invitato i rappresentanti di Ipercoop ed  Auchan a sedersi intorno ad un tavolo per avviare quel percorso virtuoso che avrebbe dovuto  portare ad una intesa di massima  sul rilancio dell’economica locale e  sulle aperture domenicali,  passando  attraverso la condivisione di strategie di sviluppo, formazione e di Know How  organizzativo. A malincuore abbiamo dovuto registrare l’assenza del Centro Commerciale  “Le Colonne” e del  direttore  dell’IperCoop  al secondo incontro, programmato per la giornata del  29 settembre scorso,  assenza che di fatto ha comportato il fallimento del tentativo di dialogo che pure ha visto partecipe  l’Auchan di Mesagne. Il rammarico è maggiore dopo l’incontro avvenuto in Regione, tra  l’Assessore  alle Attività  Produttive Loredana Capone, le Associazioni datoriali (tra cui ConfCommercio e ConfEsercenti), i  sindacati  dei lavoratori  ed i  rappresentanti della  Grande Distribuzione, che ha finalmente  sancito  una volta per tutte proprio quello che chiede la Confesercenti Provinciale di Brindisi e cioè lo stop  all’apertura domenicale e festiva selvaggia. Nella provincia delle occasioni perdute,  il Centro Commerciale  “Le Colonne”, con il suo  atteggiamento di chiusura a qualsivoglia dialogo costruttivo, leale e sincero, ha fatto perdere  l’occasione di far fare bella figura a questa terra, che poteva fare da capofila ed aprire un percorso  che poi tutta la Regione avrebbe potuto e dovuto seguire, nell’interesse di tutti i Brindisini. Si è persa l’occasione di risolvere un problema pressante per tante famiglie, che di piccolo  commercio vivono e danno da vivere a oltre  20.000  dipendenti, senza contare l’indotto fatto di  vigilanza, pubblicità, pulizia, trasporti, manutenzioni, ecc.; si è persa  altresì  l’occasione di  condividere un percorso che avrebbe portato benefici all’intera economia provinciale e ci avrebbe  fatto guardare ed andare oltre il nostro piccolo interesse immediato. A noi resta la magra consolazione di aver cercato di avviare un percorso, primi in tutta la Regione ma, avremmo preferito portare a casa un risultato, certi che in questo momento sia necessario il  dialogo e la buona volontà  volta alla risoluzione dei problemi che, è bene ricordare, sono tanti e  pressanti. Pur  tuttavia, la Confesercenti non si vuole arrendere  alla voglia del Centro Commerciale  “Le  Colonne” di sfruttare questo territorio come se fosse una terra di conquista, dalla quale si può solo  prendere  e portare via; a questo punto pretenderemo il rispetto della  Legge Regionale che, come  ribadito dall’Assessore Capone, impone l’obbligo di chiusura nei mesi di ottobre e novembre.  Pretenderemo il rispetto degli impegni assunti in  fase di insediamento del Centro Commerciale e  che prevedevano l’assunzione di oltre 500 dipendenti diretti a tempo indeterminato, contro le poche centinaia di Part Time, oggi a loro dire sfruttati e costretti per bisogno a turni inimmaginabili.  Pretenderemo, se possibile, che l’Ipercoop utilizzi per le sue attività  solo  aziende della nostra  Provincia, perché il “saccheggio” cui oggi assistiamo deve finire. A questo proposito abbiamo già provveduto ad inoltrare al sig. Commissario del Comune di  Brindisi, dott. Pezzuto, la richiesta di convocazione di un tavolo per la definizione delle aperture del  2011, nel rispetto della Legge Regionale vigente. Siamo  certi che tutti i Brindisini (commercianti, lavoratori dipendenti, pensionati, ecc.) sapranno  guardare oltre il “luccichio” dei volantini pubblicitari e capire che questa è una battaglia di civiltà, cui tutti dobbiamo partecipare, non perché vogliamo la chiusura domenicale dei Centri Commerciali  ma  perché abbiamo bisogno di imprese del territorio, che sul territorio non solo raccolgono ma  investono e che contribuiscono con il loro esistere al miglioramento  delle relazioni sociali, della  situazione economica e della qualità della vita in generale.”

Commenti

La lettera dell'on. Mennitti a Mons. Rocco Talucci
Il porticciolo turistico di Brindisi "sbarca" a Genova