
Aperture domenicali: duro attacco di Confesercenti al Centro Commerciale "Le Colonne"
“Come Confesercenti Provinciale siamo sempre stati convinti che fosse necessario un dialogo con la Grande Distribuzione Organizzata che, con le aperture domenicali praticamente ininterrotte per tutto il 2010 e 2011, ha acuito lo stato di crisi del piccolo commercio, che rischia di essere messo definitivamente in ginocchio da una concorrenza dei colossi distributivi fatta di contratti di lavoro precari, Part Time e da un comportamento per niente rispettoso del territorio in cui operano. Coerentemente con le nostre idee, due settimane fa abbiamo invitato i rappresentanti di Ipercoop ed Auchan a sedersi intorno ad un tavolo per avviare quel percorso virtuoso che avrebbe dovuto portare ad una intesa di massima sul rilancio dell’economica locale e sulle aperture domenicali, passando attraverso la condivisione di strategie di sviluppo, formazione e di Know How organizzativo. A malincuore abbiamo dovuto registrare l’assenza del Centro Commerciale “Le Colonne” e del direttore dell’IperCoop al secondo incontro, programmato per la giornata del 29 settembre scorso, assenza che di fatto ha comportato il fallimento del tentativo di dialogo che pure ha visto partecipe l’Auchan di Mesagne. Il rammarico è maggiore dopo l’incontro avvenuto in Regione, tra l’Assessore alle Attività Produttive Loredana Capone, le Associazioni datoriali (tra cui ConfCommercio e ConfEsercenti), i sindacati dei lavoratori ed i rappresentanti della Grande Distribuzione, che ha finalmente sancito una volta per tutte proprio quello che chiede la Confesercenti Provinciale di Brindisi e cioè lo stop all’apertura domenicale e festiva selvaggia. Nella provincia delle occasioni perdute, il Centro Commerciale “Le Colonne”, con il suo atteggiamento di chiusura a qualsivoglia dialogo costruttivo, leale e sincero, ha fatto perdere l’occasione di far fare bella figura a questa terra, che poteva fare da capofila ed aprire un percorso che poi tutta la Regione avrebbe potuto e dovuto seguire, nell’interesse di tutti i Brindisini. Si è persa l’occasione di risolvere un problema pressante per tante famiglie, che di piccolo commercio vivono e danno da vivere a oltre 20.000 dipendenti, senza contare l’indotto fatto di vigilanza, pubblicità, pulizia, trasporti, manutenzioni, ecc.; si è persa altresì l’occasione di condividere un percorso che avrebbe portato benefici all’intera economia provinciale e ci avrebbe fatto guardare ed andare oltre il nostro piccolo interesse immediato. A noi resta la magra consolazione di aver cercato di avviare un percorso, primi in tutta la Regione ma, avremmo preferito portare a casa un risultato, certi che in questo momento sia necessario il dialogo e la buona volontà volta alla risoluzione dei problemi che, è bene ricordare, sono tanti e pressanti. Pur tuttavia, la Confesercenti non si vuole arrendere alla voglia del Centro Commerciale “Le Colonne” di sfruttare questo territorio come se fosse una terra di conquista, dalla quale si può solo prendere e portare via; a questo punto pretenderemo il rispetto della Legge Regionale che, come ribadito dall’Assessore Capone, impone l’obbligo di chiusura nei mesi di ottobre e novembre. Pretenderemo il rispetto degli impegni assunti in fase di insediamento del Centro Commerciale e che prevedevano l’assunzione di oltre 500 dipendenti diretti a tempo indeterminato, contro le poche centinaia di Part Time, oggi a loro dire sfruttati e costretti per bisogno a turni inimmaginabili. Pretenderemo, se possibile, che l’Ipercoop utilizzi per le sue attività solo aziende della nostra Provincia, perché il “saccheggio” cui oggi assistiamo deve finire. A questo proposito abbiamo già provveduto ad inoltrare al sig. Commissario del Comune di Brindisi, dott. Pezzuto, la richiesta di convocazione di un tavolo per la definizione delle aperture del 2011, nel rispetto della Legge Regionale vigente. Siamo certi che tutti i Brindisini (commercianti, lavoratori dipendenti, pensionati, ecc.) sapranno guardare oltre il “luccichio” dei volantini pubblicitari e capire che questa è una battaglia di civiltà, cui tutti dobbiamo partecipare, non perché vogliamo la chiusura domenicale dei Centri Commerciali ma perché abbiamo bisogno di imprese del territorio, che sul territorio non solo raccolgono ma investono e che contribuiscono con il loro esistere al miglioramento delle relazioni sociali, della situazione economica e della qualità della vita in generale.”
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