Italia avanti nella ricerca, ISS ‘ritiene opportuno’ uso ossigeno-ozono
Si può utilizzare l’ozonoterapia per curare le persone risultate positive al Covid-19. Con una lettera inviata il 24 marzo alla Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT), la Segreteria scientifica del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) autorizza l’uso dell’ozonoterapia per il trattamento delle persone risultate positive al Covid-19. È scritto nella lettera che la proposta del protocollo SIOOT per un possibile impiego dell’Ossigeno Ozono Terapia «nel trattamento della polmonite interstiziale da coronavirus è stata valutata attentamente da alcuni esperti dell’ISS». «I dati effettivamente disponibili rispetto all’indicazione proposta – continua la lettera – consistono essenzialmente nella dimostrazione dell’efficacia dell’ozono nell’uccidere il virus SARS in cellule di scimmia, e nell’esperienza clinica del beneficio riscontrato in pazienti affetti da broncopolmonite». Dopo aver valutato possibili approfondimenti, la lettera firmata dal dott. Luigi Bertinato, Responsabile della Segreteria Scientifica del Presidente, afferma che dal momento che la proposta di utilizzare l’ossigeno ozono «è supportata da centri clinici esperti nel trattamento delle polmoniti virali, l’Istituto Superiore di Sanità ritiene opportuno che il trattamento stesso possa essere effettuato, previa acquisizione del consenso informato del paziente, da medici con specifica esperienza e con la disponibilità di opportuna strumentazione, come dettagliatamente descritto nel protocollo stesso». Nel passato anche il Consiglio Superiore di Sanità si era occupato di raccogliere elementi conoscitivi sulla problematica connessa all’uso dell’ossigeno-ozono terapia. In una missiva del Ministero della Sanità – inviata agli Assessori regionali e provinciali alla Sanità, al comando dei Carabinieri N.A.S. di Roma e ai Commissari di Governo presso le Regioni e le Province – è scritto che «Il Consiglio Superiore di Sanità, nella seduta del 23 luglio 1992, ha effettuato un riesame della letteratura nazionale ed internazionale in materia e, in particolare, di alcuni dei più recenti lavori scientifici apparsi su riviste accessibili mediante Medline». Nella missiva si ribadisce che «è stata accertata l’attività antibatterica ed antivirale del trattamento con ossigeno ozono nei riguardi del sangue utilizzato per trasfusione e degli emoderivati». Nella richiesta di autorizzazione per utilizzare l’ossigeno-ozonoterapia, la SIOOT aveva ricordato che: Secondo i risultati di un esperimento condotto in Cina nel laboratorio nazionale P3 guidato dal professor Li Zelin, l’ozono si è dimostrato efficace nell’uccidere il virus SARS inoculato su cellule renali di scimmia verde, realizzando un tasso di uccisione del 99,22%. Il virus scoperto a Wuhan e il virus SARS appartengono entrambi al ceppo dei coronavirus. I ricercatori hanno scoperto che il Covid-19 è simile per l’80% al virus della SARS. È quindi ragionevole prevedere che l’ozono possa essere ugualmente efficace nella prevenzione e nel controllo del nuovo coronavirus. I medici della SIOOT hanno trattato con Ossigeno Ozono Terapia SIOOT molti pazienti affetti da broncopolmonite. I risultati della ozonoterapia sono stati ottimi. Si è ridotta la durata della malattia e si è evidenziato nei pazienti un pronto recupero dell’ipossiemia e del quadro radiologico. Inoltre la pratica con ossigeno ozono proposta dalla SIOOT non è incompatibile con altre terapie farmacologiche. La SIOOT ha comunicato che, ad oggi, sono almeno dieci i centri ospedalieri che stanno già utilizzando l’ossigeno-ozono nella cura di pazienti positivi al Covid-19. Gli ospedali si trovano in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio. A questo proposito la SIOOT si è impegnata a comunicare entro 40 giorni all’Istituto Superiore di Sanità i primi risultati clinici provenienti dai centri ospedalieri che stanno praticando l’ozonoterapia. (Antonio Gaspari, direttore www.orbisphera.org).
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