La favola Francavilla ha un nome e un cognome: Antonio Magrì
Inizia ufficialmente la quarta stagione in Serie C della Virtus Francavilla. Un nuovo campionato, con nuovi protagonisti, ma con a capo lo stesso, unico Presidente. La favola Francavilla ha un nome e un cognome: Antonio Magrì. Cambiano i direttori, gli allenatori, i calciatori ma il risultato è sempre lo stesso. Nel calcio, come nella vita contano i fatti, i risultati. Una promozione dall’Eccellenza, una dalla D a primo colpo, tre Play-Off per la B consecutivi. Numeri, dati, risultati appunto. Bilanci sempre in ordine, gestione aziendale, una bestemmia nel mondo del calcio, con l’abilità a scalare montagne talvolta insormontabili. Come la questione stadio. Tre anni di sofferenza pura, spese, prese in giro, figlie di balletti politici e tecnici, che avrebbero fatto sbroccare anche un santo. Se Magrì non avesse adeguato personalmente nel primo anno di deroga il ‘Giovanni Paolo II’, la Virtus Francavilla sarebbe scomparsa prima ancora di iniziare la prima stagione nel professionismo. Se Magrì non avesse adeguato personalmente nel secondo anno di deroga il ‘Franco Fanuzzi’ di Brindisi, la Virtus sarebbe scomparsa al secondo. Tutto questo non va sottaciuto. I meriti di questo miracolo sportivo sono chiari, condivisi, inequivocabili, e supportati dal vicepresidente Tonino Donatiello ossia la passione, l’ardore e la grinta di chi per primo ha creduto nelle potenzialità del patron ed ha avuto l’onore e l’onere di tenere in vita, sempre e comunque, il calcio nella città degli imperiali. Non amiamo le agiografie, ma nel calcio, forse più che in ogni altro settore, contano i fatti, i risultati. E se arrivano durante un percorso ad ostacoli, valgono ancor di più. Chissà se lo avranno compreso davvero tutti. Fino in fondo.
Fabrizio Caianiello
Commenti