In 8mila per dire 'no alle trivelle'. In tanti da Brindisi
Al corteo si sono viste le bandiere di partiti, come Italia dei Valori, Sel, Rifondazione comunista, e di associazioni, tra le altre, come Arci, Libera, Legambiente, Wwf. In testa uno striscione di Legambiente con la scritta ‘No alle trivellè ma la manifestazione è stata l’occasione per ribadire le proprie idee anche per i gruppi di cittadini di Brindisi contrari al carbone (presente anche il gruppo No al Carbone) e al rigassificatore. Il corteo ha coinvolto molti anziani, bambini e studenti delle scuole. Hanno aderito praticamente tutti i gruppi politici nel Consiglio regionale della Puglia dei diversi orientamenti (Pd, Idv, Moderati e Popolari, Udc, Sel, Puglia per Vendola, Pdl), molte categorie produttive, associazioni e alcuni sindacati. Numerose le adesioni giunte da Basilicata, Abruzzo, Sicilia e da altre regioni. Sul palco si sono alternati gruppi musicali e artisti come Maltesi, Sud Sound System, Erica Mou, Municipale Balcanica, Giobbe Covatta, Antonio Sstornaiolo, quest’ultimo in veste di presentatore. Al largo di Monopoli, peraltro le indagini geosismiche sono già iniziate. Il sindaco della cittadina barese Romani ha detto dal palco che si è trattato di “una manifestazione speciale”, dove “in gioco è un pezzo del nostro futuro e quello dei nostri bambini. La giornata di oggi non serve solo per combattere le estrazioni di petrolio e a opporsi alle trivelle. Pochi, sempre più pochi decidono per tutti gli altri”. Per questo “la politica è chiamata ad assumere una grande responsabilità”, a riconquistare “autorevolezza” e infine a “proporre a Bruxelles una moratoria europea contro l’installazione di piattaforme off-shore”.
Secondo il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, la manifestazione è un “grande messaggio lanciato a tutto il Paese da una mobilitazione chiassosa, festosa e composta. Tutti insieme abbiamo rivendicato il diritto a vivere in un ambiente sano, per noi e per le generazioni future”. Il presidente Introna, a nome dell’intera assemblea pugliese rappresentata in piazza da esponenti da tutte le forze politiche, e il sindaco della città Emilio Romani hanno rappresentato tutte le istituzioni intervenendo sul palco al termine del corteo che ha pacificamente e calorosamente manifestato contro le prospezioni e le trivellazioni di idrocarburi in mare. La manifestazione, organizzata dal Comitato ‘No al petrolio, sì alle energie rinnovabilì, ha visto la partecipazione di tanti giovani e bambini. “Abbiamo ripetuto al Parlamento italiano e a quello europeo - ha aggiunto Introna – il ‘nò senza cedimenti a chi vuole dissestare l’Adriatico”. Ma il presidente dell’assemblea regionale ha evidenziato che “questo non è solo il movimento di Monopoli, la città di Monopoli ha ospitato una straordinaria manifestazione in difesa della qualità della vita e del nostro ambiente che ha travalicato i confini regionali”, anche “se i pericoli non sono stati cancellati ieri”.
Introna ha ringraziato la gente, le ragazze e i ragazzi, i movimenti, i politici, gli amministratori, gli enti locali, i sindaci, le scuole, “per l’entusiasmo e la compostezza”, una ‘marea giallà che ha sfilato per le vie di Monopoli, preceduta dai gonfaloni delle Regioni Puglia e Abruzzo, che ha aderito ufficialmente ed ha inviato in rappresentanza del Consiglio regionale il capogruppo di Rifondazione Maurizio Acerbo. “Una giornata straordinaria – ha sottolineato il presidente dell’assemblea regionale – ma dobbiamo continuare a batterci, perchè i pericoli non sono stati superati con la decisione del Governo nazionale di sospendere norme meno restrittive sulle coltivazioni di petrolio e gas in mare. Ora Bruxelles deve garantire a milioni di cittadini e di operatori che vivono, lavorano e svolgono attività d’impresa sui mari del Mediterraneo europeo di poter contare su un ambiente marino al sicuro da torri, pozzi e chiazze di sostanze inquinanti”. Il vero petrolio sono le acque della Puglia e lo saranno per sempre, “non per il periodo insignificante di sfruttamento di giacimenti insufficienti e con un pessimo rapporto costi benefici, per la Puglia, per le regioni adriatiche, per il Paese e l’ecosistema mediterraneo”.
Articolo tratto da: corriere del giorno
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