La protesta continua. I lavoratori: "grazie ai giornalisti"

06.04.2013 19:33

E’ stata una settimana terribile ma almeno il loro sacrificio ha già raggiunto un grande risultato: sensibilizzare classe politica ed opinione pubblica. La protesta dei lavoratori della Sogesa ha coinvolto, commosso, colpito. Da mercoledi mattina sono a quaranta metri di altezza, sul nastro trasportatore della centrale Brindisi Nord, per chiedere garanzie sul proprio futuro occupazionale. L’appalto della Sogesa nella centrale Edipower è in scadenza cosi come in scadenza è la cassa integrazione ed il futuro è quanto mai incerto. Inizialmente erano in sette. Due hanno accusato un malore e sono stati ricoverati in ospedale. Nulla di grane ma li non potranno salire più. I cinque reduci non mollano e fanno sapere che non scenderanno fino a quando non riceveranno risposte concrete. Da lassù, tuttavia, non hanno mai smesso di comunicare ed oggi hanno deciso di farlo anche attraverso facebook. Hanno creato il profilo ‘La Protesta Nastri Edipower’ attraverso il quale aggiornano amici, parenti e non solo sulle loro condizioni. Vi proponiamo alcune delle foto che hanno scattato dai cellulari. Sono le loro interminabili giornate. Mangiano qualcosa. Provano a riscaldarsi con rimedi di fortuna. E’ stata dura. Durissima col freddo e vento di questi giorni. Dormono a turno per poi tornare a farsi sentire la mattina.

Nei giorni scorsi sia i rappresentanti sindacali che il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, che l’assessore regionale al lavoro Leo Caroli hanno provato a farli scendere. Ma non è servito. E non è servito neppure il vertice che si è tenuto in Prefettura. In queste ore dovrebbe arrivare la risposta di A2A, società titolare di Edipower sulla proposta di prorogare di almeno altri due mesi l’appalto alla Sogesa. Un piccolo rimedio a tempo determinato per provare a trovare un soluzione più duratura. L?ultimo messaggio scritto su facebook è rivolto ai giornalisti:

“Un sentito ringraziamento a tutte le testate giornalistiche, televisive, locali e nazionali e specialmente a tutti i giornalisti che quotidianamente ci contattano per avere notizie sul nostro stato di salute e non farci passare in una fase di dimenticatoio continuate a sostenerci un forte grazie anche dalle nostre famiglie”.

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